L’appellativo “Colle Diana” trae ispirazione dalla denominazione catastale della collina, indicata nelle mappe come “Beccacceto”.
L’ing. Azzo Cavazza, promotore della lottizzazione “Colle Diana”, acquistò il terreno ove ora sorge l’omonimo Centro residenziale, nel 1960, come ampliamento dell’Azienda agricola posta nella collina di fronte.
La natura del terreno, formato da argilla, non ha consentito però di realizzare l’ampliamento dell’impianto di noccioleto già in essere nell’originaria Azienda.
Pertanto, venuto meno l’obiettivo dell’allargamento dell’azienda, nel 1966, il proprietario presentò la domanda per un piano di lottizzazione da attuare su detta collina.
Nella ricerca del nome da attribuire al nuovo Centro residenziale, sorto in origine precipuamente come luogo per vacanze, si pensò di relazionarlo ad un termine che alludesse alla naturalità della zona.
Ispirandosi alla denominazione di “Beccacceto”, di una zona cioè caratterizzata dalla numerosa presenza di “beccacce”, volatili molto ambiti dai cacciatori, si pensò di collegare il nome della collina alla dea Diana, che nella mitologia italico-romana, era la dea della caccia.
Diana era inoltre dea della verginità, del tiro con l’arco, dei boschi e della Luna; era signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi.
Secondo la leggenda, Diana, giovane vergine abile nella caccia, era amante della solitudine ed era solita aggirarsi in luoghi isolati.
Il giusto riferimento per chi avesse voluto realizzare la casa delle proprie vacanze in un luogo ameno!
Individuata la denominazione “Colle Diana”, venne avviato il progetto per l’ingresso del Centro con una soluzione che desse risalto alla figura della dea di riferimento.
Nel 1967, su progetto dell’architetto Carlo Maria Cantoni, vennero avviati i lavori di urbanizzazione del Centro e di realizzazione dell’ingresso, con la predisposizione dell’area dove collocare la statua, dei muri di contenimento e delle aiuole spartitraffico per la connessione della viabilità del Centro (viale delle Tuscia) con la strada provinciale via Ronciglionese.
Per la realizzazione della statua venne dato l’incarico ad un’importante bottega artigiana di Monteviale (Vicenza), città dove viene coltivata l’arte scultorea che trae origine dalle sculture inserite nelle ville rinascimentali di Andrea Palladio.
In detta bottega artigiana vengono scolpite a mano statue e sculture di qualsiasi misura, per abbellire parchi, ville e giardini, in stile rinascimentale, barocco o neoclassico.
La statua è stata realizzata con la pietra di Vicenza, prodotto naturale a tutti gli effetti, che viene cavata nei colli Berici a poca distanza dalla città, dove ha avuto origine dalla sedimentazione di una barriera corallina presente in quella zona milioni di anni fa.
LA STATUA DI DIANA